Mindfulness in giardino
Contemplare e contemplare
Le temperature primaverili diventano estive e traggo un gran piacere a oziare all’aperto. Mi creo un luogo accogliente con una bella angolazione sul giardino. Mi siedo a gambe incrociate, la schiena dritta, le mani sulle cosce e medito a occhi aperti per contemplarne la bellezza. La calma e l’immobilità della mia postura implicano presenza nel momento. Risveglio la mia coscienza al respiro. Ascoltandolo, presto attenzione a ciò che accade attorno a me. Magari nello stesso tempo ascolto il soffio del vento. Durante l’osservazione del giardino colgo le mie sensazioni fisiche. Cosa provo, qui e ora, contemplandolo? Sì, più che osservare contemplo il giardino. Mi collego completamente. Mi concentro sui suoi colori, i suoi profumi, le forme delle piante che lo compongono, i suoi movimenti, la presenza delle farfalle, l’atmosfera di questo mese di giugno. Focalizzo l’attenzione sul giardino, piccolo o grande che sia, rimanendo in ascolto del mio corpo, delle mie emozioni. Forse questa visione fa nascere in me un grande entusiasmo, una dolce emozione o un sorriso inaspettato. Il mio giardino mi fa bene. Mi offre risorse. Esercita un’influenza positiva sul mio umore, tanto più che adesso le giornate sono lunghe. Mi godo fino in fondo il sole e le mie piante. Sono consapevole dell’importanza della luce. Poi, quando lo desidero, mi stiro delicatamente e mi alzo in silenzio, carica/o di energia positiva.
L’ortica: la pianta dalle mille virtù
La mangiamo, la beviamo, ci guarisce. Chi mai penserebbe che la pungente ortica sia così utile? Le circa trenta specie presenti si possono utilizzare tutte e quando non ne facciamo un concime per le piante dell’orto, prepariamo una zuppa di ortiche, un gratin, una frittata, la cuciniamo lessa come le foglie di ravanello, di spinaci o di acetosa. Bastano pochi giri nella centrifuga per estrarne un succo dalle virtù disintossicanti e diuretiche. Potete preparare un decotto con 50 g di piante fresche o secche per litro d’acqua, da bere aggiungendo un bel cucchiaio di miele o in macerazione alcolica (un vaso di ortiche fresche riempito con alcol a 90°, da lasciare per dieci giorni al sole) o meglio ancora, sotto forma di sciroppo ricostituente. Lasciare in infusione 250 g di ortiche fresche in 1.5 l di acqua bollente per 12 ore. Filtrare e aggiungere zucchero per il doppio del peso, dopodiché ridurre a fuoco lento fino a formare uno sciroppo. Bere tre cucchiai al giorno di questo ricostituente.
La Redazione