Anche in questo numero della rivista, prendiamo in considerazione le collaborazioni fra reparti e intervistiamo il dottor Paolo Sganzerla, Direttore dell’Unità Ope-rativa di Cardiologia presso l’Azienda Ospedaliera di Treviglio-Caravaggio.
Per prima cosa vorremmo si presentasse.
Sono il dottor Paolo Sganzerla e sono a Treviglio dal primo settembre 2011 per dirigere l’Unità Operativa di Cardiologia ed Emodinamica di questa Azienda.
In precedenza ho svolto attività clinica per 15 anni presso l’istituto Cardiologico dell’Università di Milano ed a seguire mi sono trasferito a Bergamo dove ho esercitato per altri 15 anni la mia professione come Primario presso la Clinica Humanitas Gavazzeni.
La nostra equipe, qui a Treviglio, è costituita da dodici cardiologi di ottimo livello che hanno una grande competenza della cardiologia di base per lo studio, la diagnosi e la cura (farmacologica e/o invasiva) delle malattie cardiovascolari acquisite o congenite.
All’interno del gruppo ognuno ha delle specifiche competenze in particolari campi della cardiologia quale lo scompenso, l’emodinamica o l’elettrofisiologia, in modo da fornire ai pazienti le cure più aggiornate ed appropriate possibili.
Quali sono nello specifico le attività del suo reparto?
Ovviamente vengono prese in carico tutte le patologie cardiache, in particolar modo la cardiopatia ischemica acuta e cronica e l’insufficienza cardiaca nelle varie forme, comprese quindi anche quelle secondarie alle malattie oncologiche.
L’equipe ha una importante esperienza nel campo della cardiologia interventistica sia sul versante emodinamico che su quello elettrofisiologico. Oltre che alla cura poi, ci interessiamo anche delle prevenzione delle malattie cardiache e iniziamo la riabilitazione cardiologica per quei pa-zienti sottoposti da noi a intervento di angioplastica percutanea.
Quali sviluppi ed innovazioni si potranno quindi prevedere in futuro per la sua Divisione?
Si è appena conclusa una nuova ristrutturazione del Reparto ed è stato completamente rinnovato il settore della emodinamica attraverso un ampliamento degli spazi e l’acquisizione di apparecchiature al massimo grado di sviluppo tecnologico.
In questo settore poi si stanni sviluppando nuovi tipi di terapie per le forme acute e croniche di malattie cardiache grazie anche all’impiego di protesi e apparecchi di ultima generazione.
C’è una collaborazione con il reparto di Oncologia?
Ovviamente si.
La Cardio-Oncologia è una nuova branca della Medicina decisamente giovane ma estremamente importante.
Con l’Unità Operativa di Oncologia abbiamo recentemente tenuto un frequentatissimo corso di aggiornamento sulla tossicità cardiaca legata ai chemioterapici. Il successo è stato tale da essere costretti a farlo una seconda volta.
Nella nostra Azienda quindi questa collaborazione è già iniziata ed è in fase di sviluppo con la formalizzazione di un ambulatorio comune.
A livello mondiale questa nuova disciplina sta crescendo molto, visto che il numero dei pazienti oncologici guariti è in enorme crescita (circa duemilioni oggi in Italia) e visto che vi è una nuova consapevolezza che i trattamenti oncologici (medici o radianti) sono potenzialmente cardiotossici.
Un nuovo interesse si sta evidenziando su una problematica poco nota: i tumori del cuore. Di questo ne avremo modo di parlarne in una altra occasione.