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L'intervista
Andrea Possenti

Ecco un giovane di cui la comunità trevigliese può andare fiera, un esempio per tanti giovani e per la speranza di un futuro nel quale il progresso non si dissocia dalla difesa di saldi valori.


Ciao Andrea, dalle nostre imprese televisive di STV1, ad una intervista ad uno scienziato, non ti nascondo una certa emozione.
Alcune domande che intendono avvicinare, appunto, lo scienziato che vive lontano da Treviglio al territorio, quello in cui Amici di Gabry ogni giorno si sforza e spera di portare sollievo ed aiuto alle sofferenze.

Partiamo dal tuo personale concetto di territorio
Il territorio per me costituisce la mappa - geografica, relazionale e interiore - su cui si sono sviluppate tutte le esperienze che mi hanno formato. In moltissime di queste esperienze, l'area di Treviglio e i suoi abitanti hanno ricoperto un ruolo centrale. Per questo, sebbene mi piaccia pensarmi cittadino del mondo, sento Treviglio più "mondo" del resto.

Qual è l'icona di Treviglio da portare con sè?
Sono innumerevoli i ricordi, di eventi e di luoghi trevigliesi, che mi accompagnano ovunque. Se devo menzionare qualcosa che è nato soltanto in tempi recenti, ma di cui spesso mi piace dare resoconto a livello pubblico, talora anche in ambito internazionale, indicherei il Museo Scientifico, che costituisce per me, come trevigliese, un'icona da propagandare e un motivo di orgoglio speciale.

Quale il ruolo del territorio nell'origine degli interessi scientifici?
L'interesse per le Scienze e il desiderio di alzare gli occhi al cosmo è maturato sui banchi della scuole elementari De Amicis, colle prime letture stimolate dalla maestra De Agostini, e nei giochi coi miei compagni di classe. Simulavamo viaggi spaziali e la nostra vita quotidiana su una base lunare. Poi, appena imparai a consultare le mappe del cielo, i punti di riferimento (nelle lunghe serate passate sul terrazzo della casa dei miei genitori) divennero il campanile, gli acquedotti, le torri industriali della città. Insomma, le costruzioni che spiccavano per altezza e per mole nel panorama di Treviglio si trasformarono in un personalissimo sistema di coordinate celesti, che curiosamente, ancora oggi, mi trovo ad applicare quasi inconsciamente anche quando Treviglio è lontanissima.

Oggi, dalla Sardegna o dall'Australia, è possibile percepire i problemi e i cambiamenti nel territorio?
La frequentazione intensa del mondo sportivo, e del basket trevigliese in primis, mi ha fornito per tantissimi anni un'occasione magnifica di incontrare persone da cui molto ho imparato, e di percepire i cambiamenti, le prospettive e i problemi dell'area ove abitavo, quasi sempre riflessi in tempo reale nel contesto dello sport. Oggi purtroppo, nonostante gli sforzi per tenermi aggiornato, mi trovo a vivere questi aspetti molto più in superficie, mentre desidererei avere la capacità di spendermi di più nell'area trevigliese, per provare a restituire alla mia terra almeno una parte di quanto mi ha dato. La vostra Associazione è un grande esempio in tal senso. Diciamo che per me, ciò costituisce un progetto per il futuro, spero non troppo lontano.


Biografia
Andrea Possenti è nato il 9 luglio del 1963 a Treviglio. Dopo aver frequentato il Liceo Scientifico Lussana (oggi Galileo Galilei) a Caravaggio, si è iscritto alla Facoltà di Fisica presso l'Università di Milano. Parallelamente ha portato avanti l'attività di cronista sportivo, iniziata come hobby saltuario all'età di 14 anni sulla carta stampata, effettuando le recensioni delle partite casalinghe della Or.Sa. Pallacanestro. A 16 anni ha avviato le prime sporadiche collaborazioni con la emittente televisiva locale, trasformatesi nella conduzione di una regolare trasmissione, denominata "Obiettivo Sport" nel decennio successivo. Seguendo questa sua passione, ha reso conto delle vicende dello sport, non calcistico, della Provincia di Bergamo, con puntate in alcuni grandi eventi internazionali, come i Mondiali di Atletica.
Dopo la Laurea in Fisica, con una tesi sulle Stelle di Neutroni (relatrice la prof.ssa Monica Colpi), si è trasferito a Bologna, dove, presso la locale Università, ha portato avanti il Dottorato in Astronomia sotto la guida del prof. Nicolò D'Amico. Èin questa fase che è entrato direttamente in contatto con le stelle chiamate "pulsar", per indagare le quali ha trascorso oltre due anni (negli ultimi 12) presso il Radiotelescopio di Parkes in Australia o presso il Radiotelescopio di Green Bank negli Stati Uniti. Queste lunghe trasferte hanno ovviamente determinato il progressivo abbandono delle attività nel mondo sportivo, che sono tornate a essere solo occasione di impegno nel tempo libero.
Una volta ottenuto il Dottorato, Possenti ha proseguito la sua attività in campo astrofisico, usufruendo dei cosiddetti Assegni di Ricerca, uno presso l'Università di Bologna e un secondo presso l'Osservatorio di Cagliari. È infine divenuto ricercatore a tempo pieno dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) nel 2005. È stato docente per i Corsi di Laurea in Astronomia e in Fisica presso le Università di Bologna e di Cagliari e dall'Ottobre 2010 è Direttore dell'INAF-Osservatorio Astronomico di Cagliari e fa parte del "Board" del Sardinia Radio Telescope (SRT), il più grande radio telescopio italiano e uno dei più moderni del mondo, situato nel Comune di San Basilio (35 chilometri a nord di Cagliari) e oggi in fase di avvio della sua operatività.
È membro del gruppo ristretto di scienziati europei che hanno ottenuto il Premio Cartesio 2005, grazie alla scoperta di oltre 700 nuove radiopulsar e, in particolare, unitamente a Marta Burgay e Nicolò D'Amico, della prima pulsar Doppia. È autore di più di 140 pubblicazioni su riviste scientifiche professionali e ha tenuto oltre una ventina di seminari su invito in vari congressi e siti di ricerca internazionali.
A fianco dell'attività di astrofisico, si è intensamente occupato di divulgazione astronomica e diffusione della cultura scientifica, inizialmente, negli anni '90, presso il Museo Astronomico dell'Istituto di Fisica dell'Università di Milano (a Palazzo Brera) e successivamente a Bologna e in Sardegna. In totale, sono oltre 220 le conferenze pubbliche tenute negli ultimi 15 anni, molte delle quali dedicate agli studenti delle scuole. Ha anche pubblicato due libri di divulgazione ("Eclissi", eds. Mursia 1999, e "Comete, diario di viaggio", 1.a edizione Cuen 1997, 2.a edizione Mimesis 2002) dedicati ai fenomeni celesti emotivamente più coinvolgenti.


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