I tesori vicino a casa:
Il Santuario Madonna dei Campi di Brignano

Le origini del bel Santuario sono leggendarie e lontanissime nel tempo, e simili a quelle già indagate dell'Annunciata di Verdello, collocabili in un periodo tra l'VIII ed il X secolo, dal tardo longobardo alle invasioni degli Ungheri. Entrambi gli edifici sacri erano infatti in origine dedicati a San Giorgio, il santo più venerato dai conquistatori calati dal Nord nel 568 d.C. Due differenti ma simili tradizioni popolari raccontano a loro modo la genesi di questo Santuario.
La prima tradizione narra di un periodo in cui il borgo e il castello di Brignano erano stati sottoposti ad un assedio, e già la popolazione temeva gli effetti dell'imminente resa quando improvvisamente gli assedianti levarono le tende abbandonando i loro propositi a seguito di un miracoloso intervento della Madonna ad essi apparsa dopo che avevano profanato una cappella campestre a Lei dedicata.
La seconda tradizione non parla di un'Apparizione ma di una statua che si trovava all'interno della cappella campestre: "Una statua della Madonna particolarmente venerata dai brignanesi che osavano resistere ad un assedio verso l'anno Mille, viene dal capo degli assedianti asportata e collocata all'interno della sua tenda, ma all'indomani egli non la ritrova se non nel posto originario, la scena si ripete più volte con il medesimo esito, ne segue la conversione del capo e di tutti i suoi e l'abbandono di ogni velleità nei confronti dei brignanesi". Entrambe le storie hanno lieto fine e preludono alla graduale trasformazione della chiesa campestre nel Santuario mariano vero e proprio.

Le prime notizie storiche risalgono alla Visita Pastorale del Vescovo di Cremona mons. Cesare Speciano, del 1603, dal cui verbale, si apprende che si trattava di una piccola chiesetta rivolta ad oriente, illuminata da un'unica finestra munita di vetro, senza sacrestia, senza torre né campane, senza alcun titolo e dotazione. Oltre all'ingresso principale aveva un accesso laterale, a nord, proprio come l'attuale. Internamente c'era una copertura a volta e sopra l'altare era presente una nicchia rivestita di legno intagliato e dorato con un statua in legno della Vergine Immacolata con il Bambino vestita con abiti di stoffa. Tra le raccomandazioni che il Vescovo lasciò in occasione della Visita vi era quella della erezione di una torre campanaria.
Raccomandazione che fu tenuta in debita considerazione se, nel 1624 il Cardinal Camporri, oltre a citare un ‘baldachino serico'sopra la statua della Vergine, nota la presenza di una ‘campana super parvo campanili'e constata che la popolazione sta pensando di ampliare l'Oratorio con materiale da costruzione ricavato dalla demolizione della cappella, anch'essa dedicata a S. Giorgio, che sorgeva poco lontano presso la Cascina Savorino,(anche per questo motivo nel presbiterio, a sinistra dell'altare dedicato alla Vergine, trova posto un affresco con l'immagine di S. Giorgio).
Iniziata nel 1624 la costruzione della nuova chiesa, al tempo della Visita del vescovo Francesco Visconti nel 1645, essa si presentava pressappoco come la vediamo ora benché non completamente terminata. Risultava già costruita la sacrestia con attigua stanza per l'
eremita, come ancora oggi sono chiamati i custodi della chiesta (in dialetto: reméta).

Internamente erano state erette le due cappelle laterali, mentre l'aula, illuminata da sei finestre, era ancora priva di volta e di intonaco. Nel muro dietro l'altare, protetta dal vetro, stava la stessa statua della Vergine in legno da vestire che 'erat in oratorio veteri'.
Circa trent'anni dopo, durante la Visita del Vescovo mons. Isimbardi del 1674, la chiesa appare pressoché terminata e nella cappella a mezzogiorno già compare un altare e la tela raffigurante S. Barnaba, mentre è ancora vuota la cappella a settentrione.
Grazie ai verbali delle Visite Apostoliche, uniche fonti per ora conosciute che documentano le origini del Santuario, sappiamo dunque che l'attuale fabbrica è stata eretta in luogo di un precedente ‘parvum Oratorium sub invocatione B.V.M de Campis'(Visita Visconti) da qui il consolidamento della dedicazione in Santuario della Madonna dei campi.
Oggi il Santuario si presenta rinnovato dagli accurati restauri compiuti dall'impresa Ferri Nardi di Castel Rozzone che hanno riguardato i muri ma anche la sistemazione della vasta area antistante attrezzata a verde ed a parcheggio mentre un'altra ampia area attigua è stata al momento solo piantumata, l'insieme si presenta ai pellegrini in un aspetto ben gradevole anzi accattivante ed allo stesso tempo austero come si conviene ad un secolare edificio di culto che resta immerso nel verde della campagna ad ovest dell'abitato di Brignano, tra i campi di rigoglioso granoturco.
L'ingresso è stato spostato da ovest a nord dell'edificio e appena vi si accede, nella penombra, spiccano il pulpito settecentesco in legno intagliato e dorato, mentre sull'altar maggiore fa bella mostra di sé la rinomata statua dello scultore neoclassico bergamasco Andrea Fantoni raffigurate la Madonna immacolata e incoronata, con il bambino Gesù trattenuto con una mano mentre con l'altra si accinge ad affondare una freccia nella testa orrenda di un drago schiacciato dai piedi di Maria. Sulla sinistra del presbiterio un affresco mostra in analoga tenzone San Giorgio, a ricordare l'antichissima origine di questo bel Santuario tanto amato dai brignanesi ma anche dai fedeli dei paesi vicini.
Luigi Minuti
Storico e amante della nostra "bassa"