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Spazio Cultura
Oratorio San Bernardino da Siena, a Lallio

È il primo Oratorio a sorgere per effetto della predicazione del Santo senese in terra bergamasca e a tale primato si aggiunge quello del ciclo pittorico, un secolo di testimonianze dei più grandi artisti bergamaschi a cavallo tra 'gotico' e 'rinascimento'.

Lallio, ormai sobborgo sud occidentale di Bergamo è raggiungibile con facilità sia tramite la ex. Strada Statale 'Bergamina' fino a Stezzano e poi la recente variante ovest, sia tramite la Strada Osio-Dalmine, comune che a nord est con Lallio si congiunge.
Qualche notizia preliminare sui rapporti tra San Bernardino e la Terra bergamasca. Il Santo si sa che nasce a Massa Marittima (da famiglia nobile di origine senese) l'8 settembre 1380, prende l'abito francescano nel 1402 e gli ordini sacerdotali nel 1404. se ne sta tranquillo in convento fino all'8 settembre 1417, quando dà inizio ad una predicazione itinerante che durerà fino al giorno della sua morte, il 20 maggio 1444. A Bergamo passò tre volte tra il 1417 e il 1430 e nel 1422 fu guardiano del convento di san Francesco in Città Alta, come testimonia anche uno degli affreschi conservati nell'oratorio di Lallio, e in Città Bassa, fuori le mura, fece edificare il convento di Santa Maria delle Grazie adiacente l'omonima chiesa.
Nell'anno della canonizzazione del Santo (1450), Eustacchio Licini detto Cacciaguerra fece costruire, a proprie spese con testamento olografo, la chiesa in onore del Santo in territorio di Lallio che man mano assunse importanza oltre che per essere la prima edificata in bergamasca, ornata ed impreziosita, come vedremo, dagli affreschi di artisti tra i più illustri del loro tempo, anche per essere pervenuta pressoché intatta fino a nostri giorni.
L'Oratorio di San Bernardino di Lallio è stato quindi meritatamente dichiarato 'monumento nazionale'. Racchiuso all'interno di una corte che lo ha protetto nel tempo dall'espansione urbana cui si accede attraverso un monumentale portale, misura quasi 18 metri in lunghezza e 7 metri in larghezza; due le cappelle laterali, appena pronunciate, che si fondano nelle pareti laterali per un metro e mezzo, aggiunte nel 1532. Il campanile, più tardo, fu edificato nel 1606 addossato alla parete del presbiterio. Gli interni sono impreziositi dalla presenza di affreschi (ben novantanove) che si estendono dal presbiterio e dall'abside, ad ogni altra porzione dell'edificio.
Tra gli autori di tali opere ricordiamo gli interventi prima dell'allievo prediletto di Donato Bramante, Bartolomeo Suardi detto il Bramantino (1465-1530), invero autore di una sola opera, poi di Gerolamo Colleoni (1500-1570) eseguiti a partire dal 1532 e infine di Cristoforo Baschenis detto il Vecchio (1520-1613) eseguiti nel 1564, uno dei numerosi, tutti importanti, membri della celebre, plurisecolare, dinastia di pittori di Valle Averara.
La semplice navata, interrotta unicamente dalle due cappelle laterali e che si conclude con il presbiterio, è suddivisa in tre campate attraverso due archi a sesto acuto. Nella prima campata gli affreschi raffigurano, in diciotto episodi, le storie di Maria. Sono attribuiti a un ignoto pittore del '600 del quale si sono ritrovate le sole iniziali 'T.L.'. Nella seconda campata si trovano le due cappelle laterali affrescate da Gerolamo Colleoni e da alcuni suoi allievi, rappresentano la devozione verso i Santi più venerati del tempo: san Rocco, cui è dedicata la cappella di destra con santa Margherita e san Gerolamo, e, nella cappella di sinistra, santa Caterina d'Alessandria con san Sebastiano, sant'Antonio abate e ancora san Rocco. La terza campata è stata affrescata, come già ricordato, nel 1564 da Cristoforo Baschenis il Vecchio, per sottolineare l'importanza del Santo titolare della Chiesa, qui la ricchezza dei numerosi personaggi, la varietà delle situazioni che illustrano gli episodi salienti della vita e della morte di san Bernardino, richiamano alla mente lo splendore degli affreschi di Giotto alla Cappella degli Scrovegni in quel di Padova, non trovo altro termine di paragone che renda al pari di questo giustizia a tanta bravura. Sugli archi trasversali della navata, nel procedere verso il presbiterio, troviamo le raffigurazioni dei personaggi dell'Antico Testamento. Sul primo arco si riconoscono i volti delle Sibille; nel secondo arco troviamo le immagini dei Profeti.
Nella cupola è raffigurata l'Ascensione di Cristo, nei pennacchi i quattro Evangelisti. I protagonisti del nuovo Testamento concludono così trionfalmente la serie degli affreschi interni.
Gran parte degli affreschi della facciata, realizzati sovrapposti in due tempi diversi, sono stati purtroppo strappati e collocati nella moderna ed eclettica chiesa parrocchiale di Lallio nel 1967, anch'essa meritevole di una visita sia interna che esteriore, raffigurano san Cristoforo, san Bernardino e l'Ascensione di Gesù al Cielo e sono attribuiti a Gerolamo Colleoni il pittore bergamasco che si rifaceva alla scuola del Lotto, autore anche, come abbiamo già visto, degli affreschi interni delle due cappelle laterali.
Tra il 1993 ed il 1997 in più fasi sono stati realizzati importanti lavori di consolidamento delle strutture murarie, di restauro degli intonaci esterni, del portale d'ingresso e del sagrato, nonché degli affreschi interni che sono tornai a risplendere come ai lontani tempi della primitiva esecuzione.
Da allora l'Oratorio di san Bernardino di Lallio, è stato eletto sede di manifestazioni musicali sia provinciali che locali, anzi, la presenza di un 'contenitorÈ di così alto prestigio e bellezza ha suscitato la nascita in loco, oltre alla banda, di un coro e di associazioni musicali. Nel mese di maggio si alternano, con esibizioni aperte al pubblico, gli allievi dell'Istituto Superiore di Studi Musicali 'G. Donizzeti', chitarristi e clavicembalisti affermati, allievi delle associazioni locali 'All Stars' e 'Libera Musica', cori classici e da ultimo la Banda.
Da alcuni anni è sorta anche un'Associazione di volontari 'Amici di S. Bernardino' con lo scopo specifico di preservare il monumento attraverso la custodia e la raccolta fondi per la manutenzione e di farlo conoscere comunque secondo modalità ed orari che non lo compromettano. L'Oratorio è visitabile nei pomeriggi di sabato e domenica con un'ora di differenza fra il periodo estivo e quello invernale.
Gli stessi membri dell'Associazione sono disponibili ad illustrare con alta competenza e passionalità i 99 affreschi di questa chiesa-museale, riuscendo ad incantare il pubblico, con argomentazioni teologiche anche quando illustrano i pochi riguardi della prima campata, quelli più recenti con le storie di Maria, che pur notevoli non sono certo all'altezza di quelli del Baschenis, nella prima, che racconta le storie di san Bernardino o del Colleoni che dipinge gli spazi delle cappelle laterali; purtroppo non viene dato adeguato risalto all'unica ma a mio avviso inequivocabile opera di Bartolomeo Suardi, la Madonna col Bimbo nella cappella di sinistra, che nelle stesse decorazioni che le fanno da cornice rivelano la mano collaudata alla scuola di Donato Bramante poiché sembra rivedervi le cornici che ornano e delimitano i bracci del transetto della Basilica bramantesca di santa Maria presso san Satiro in Milano che quasi fanno da sala d'attesa al fine della visione della celeberrima prospettiva della finta abside.


Luigi Minuti
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